Esfoliazione

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L’esfoliazione è una pratica che non tutte le persone conoscono, capiscono, utilizzano. Invece io ritengo l’esfoliazione una delle cose più belle che possiamo fare alla nostra pelle. Prima di tutto andiamo a vedere quanti tipi di esfolianti ci sono in ambito estetico, escluse le tecnologie come la microdermoabrasione , ablatori ultrasonici, laser. Troviamo tre tipi di esfolianti:

 

– Esfolianti meccanici – con i granellini che vengono massaggiati sulla pelle, creano abrasione e portano via le cellule morte desquamate dallo strato superficiale. Non li uso molto in istituto ma li consiglio (e non sempre) a uso domiciliare, visto che la loro ridotta performance è collegata ad un grado di rischio minimo per chi ne fa uso;

 

– Esfolianti enzimatici – sono una categoria particolare, non agiscono per sfregamento come quelli meccanici (scrub, gommanti, etc.) ma agiscono con una azione enzimatica dovuta alla presenza al loro interno, appunto di enzimi come la PAPAINA, la BROMELINA enzimi proteolitiche ad azione selettiva, ovvero capace di legarsi alle cellule cornee in fase di sfaldamento o già danneggiate, eliminandole e rispettando la fisiologia naturale della cute;

 

– Esfolianti detti chimici – so che fa paura questa parola, in realtà sono sostanze biochimiche presenti in natura, nel mondo organico e vegetale, ahimè, anche la nostra cute li contiene.

 

Ritorno indietro nel tempo, a mia nonna, che utilizzava il succo di limone per schiarire la pelle del viso e delle mani. Andava bene per la pelle? soprattutto per quella del viso? No certamente! Perché? Applicare il succo di limone spremuto direttamente sulla pelle è una cattivissima idea perché è un frutto che contiene acido citrico, con un grado di acidità molto più basso di quello della nostra pelle, quindi la aggredisce in maniera troppo violenta.

 

Gli esfolianti chimici vengono sfruttati per eseguire il cosiddetto peeling chimico, una tecnica dermo-estetica ampiamente utilizzata per contrastare disturbi di vario genere, come gli inestetismi del tempo, l’acne, le smagliature e altri tipi di affezioni cutanee (verruche, cheratosi, ecc.).

 

A differenza degli altri, gli esfolianti chimici inducono l’esfoliazione della pelle attraverso l’indebolimento e la rottura delle giunzioni intercellulari presenti fra un cheratinocita (cellule dall’epidermide) e l’altro. Così facendo, si favorisce il distacco, quindi l’eliminazione, delle cellule superficiali morte, stimolando e favorendo il ricambio cellulare. Visto il loro particolare meccanismo d’azione, gli esfolianti chimici devono essere utilizzati con una maggiore attenzione rispetto agli esfolianti fisici. Difatti, se non applicati correttamente e nelle giuste concentrazioni, possono provocare danni e lesioni cutanee anche gravi. A detta di ciò, ben si comprende come l’impiego di questi prodotti sia riservato a personale esperto e competente, quindi il fai da te a casa è assolutamente da evitare! Indubbiamente, gli Alfa-idrossiacidi sono i protagonisti di questa categoria che prediligo e utilizzo spesso nei vari trattamenti: acido lattico, acido glicolico, acido mandelico.

 

Ma la lista delle sostanze esfolianti è molto lunga: tra queste non possiamo dimenticare l’acido salicilico, i derivati del retinolo e i polidrossiacidi, come l’acido lattobionico e il gluconolattone. Queste due ultime sostanze si trovano naturalmente nella pelle e sono importanti nei processi di rinnovamento cellulare i di idratazione cutanea.

 

I prodotti esfolianti sono molto apprezzati dalle donne, soprattutto da quelle non più giovanissime: le pelli mature, infatti, tendono a seccarsi più facilmente, sono sempre meno elastiche e perdono la naturale luminosità della cute giovane.

 

L’esfoliazione, la desquamazione dell’epidermide (lo strato superficiale dell’organo cute) è un processo fisiologico e naturale, ma numerose cause possono limitarlo o alterarlo: eventi atmosferici (come raggi solari oppure un clima un po’ variabile, da umido al freddo), detersioni aggressive, cosmetici che non contengono ingredienti dermoaffini e il passare del tempo fanno sì che la pelle ne risenta e, difendendosi , produce più cellule cornee. Questa è una problematica molto frequente che normalmente sottovalutiamo e che può migliorare tantissimo semplicemente effettuando periodicamente delle corrette esfoliazioni.

 

Perché quindi è così importante fare regolarmente dei peeling? Cerco di porre alla tua attenzione soprattutto un aspetto molto importante perché vorrei farlo capire bene. Sento molto spesso donne che dicono di scegliere un prodotto in base all’emotività risvegliata spesso dalla profumazione, dalla texture, dalla scorrevolezza, da qualche reginetta di bellezza che lo pubblicizza, oppure altre che essendo più esigenti guardano l’etichetta, ma…, si pensa davvero che questi prodotti penetrino?

 

Se la nostra pelle è ispessita, per vari motivi, come può essere recettiva a qualsiasi ingrediente seppur valido? Immaginiamo la pelle spessa come un cartone e allora come è possibile oltrepassare questa barriera? Quindi, mantenere lo strato corneo in uno stato ottimale è di fondamentale importanza per l’azione topica di un cosmetico e per il passaggio dei principi funzionali in esso contenuti.

 

Va anche detto che l’esfoliazione va modulata, mantenuta o incrementata! In base all’età e alla tipologia cutanea si sceglie l’esfoliante più adatto e l’intervallo di tempo tra una seduta e l’altra di trattamento. Insomma, si deve trovare un equilibrio ottimale.

 

Una pelle ispessita, infiammata da ripetute esposizioni al sole, con iperpigmentazioni, asfittica, con discheratosi o con problematiche di impurità ha bisogno di acidi organici più forti, destinati a incrementare il processo di desquamazione epidermico a differenza di una pelle sensibile, reattiva, con dermatiti atopiche o giovane. Gli alfaidrossiacidi, queste sostanze che io letteralmente adoro, sono moltooo di più che semplici esfolianti, “desquamanti”. Per capire le loro azioni e funzioni è necessario studiarli in modo approfondito e io ne ebbi la fortuna anni orsono e nell’ ultimo periodo li ho “toccati” ancora di più in modo pratico. E’ straordinaria la loro azione sull’epidermide e come, di seguito, essa cambia di aspetto e radiosità, contrastando anche in maniera radicale molti degli inestetismi più difficili da approcciare. Si può addirittura parlare di PEELING RIGENERATIVO grazie a queste potentissime molecole organiche, perché le loro proprietà sono già innumerevoli ora e il loro studio non è del tutto completato.

 

Oltre all’azione levigante, perché promuovono loro stesse l’esfoliazione:

– hanno attività antiossidante;

– aumentano la concentrazione delle biomolecole (GAGs) all’interno del derma e favoriscono la produzione del collagene: alcuni hanno anche una importante azione antibatterica;

– possono prevenire lo sviluppo del tumore della pelle indotto dei raggi UV;

– per sfatare un mito, non sono fotosensibilizzanti;

– aumentano il rinnovo del tasso cellulare;

– sono degli attivatori che regolano il metabolismo energetico cellulare;

Per tutte queste caratteristiche sono diventati quasi onnipresenti nel mio modus operandi nei protocolli del viso. Ad ogni inizio trattamento, dopo un’attenta valutazione della pelle, il loro passaggio è quasi obbligatorio. In questo modo predispongo la pelle ai trattamenti successivi. La loro azione combinata nei vari cocktail crea dei protocolli unici per una pelle radiosa, idratata e rivitalizzata.

Ho scelto di lavorare abbracciando questo metodo perché è insito nella mia natura e chi mi conosce lo sa già bene.

La scienza non è sicura ma è seria!

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