La specializzazione in Antiaging di Estetica Sintonia… Vista al microscopio biologico

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Ritengo importante che l’utente di servizi legati all’estetica e al benessere del proprio corpo si possa fare una idea delle procedure e delle metodologie adottate dall’operatore professionale a cui decide di affidarsi. L’attività antiaging, per esempio, può consentire concreti risultati, a condizione però che i protocolli di trattamento adottati nascano da una approfondita conoscenza della tipologia cutanea e dalle sue reazioni.

La compattezza e l’elasticità della cute dipendono in grande misura dal collagene e dall’elastina nel derma. Collagene, cioè fibre proteiche che ramificandosi formano un reticolo intrecciato in grado di creare e supportare la struttura della cute. Più sono numerose e questi intrecci abbondano, più la pelle risulta distesa, elastica e compatta. Significa che la pelle ha una struttura sana in profondità, infatti, al microscopio biologico le fibre elastiche appaiono ben visibili a forma di stella. Ciò è indice di una pelle con rinnovo proteico nella norma quindi con una corretta rigenerazione. Se invece la pelle ha una trama poco ramificata siamo in presenza di livelli, più o meno intensi di intossinazione con bassa presenza di collagene e/o elastina.

L’operatore estetico che interviene su una cute compromessa deve necessariamente capire la tipologia del problema estetico e soprattutto determinare la forza (concentrazione di sostanze attive) che dovrà dare al protocollo di trattamento. Grazie al microscopio biologico e ai miei studi di ingegneria in scienze biochimiche posso analizzare a fondo l’impostazione cutanea della persona sottoposta e stabilire quali sono i protocolli di trattamento più idonei per combattere l’inestetismo, anche quando questo è nelle sue fasi nascenti (estetica preventiva). Per questo motivo posso seriamente affermare che Estetica Sintonia è considerabile, a buon diritto, un Centro Specializzato in antiaging, soprattutto quando siamo anche in presenza di delicatezza cutanea e fragilità capillare.


Area zigomatica in buone condizioni

La zona- test mostrata in questa fotografia è la zona zigomatica (40x). Si nota una buona tramatura data dal collagene e dall’elastina, ci sono molte “stelle” indice di una buona rigenerazione e di una struttura sana, con rinnovo proteico (elastina, collagene) nella norma. Le linee primarie (collagene) e le linee secondarie (elastina) delineano figure geometriche piccole e abbastanza ordinate. In questa situazione l’estetista può operare con periodici trattamenti di mantenimento: detersioni leggere periodiche e tre/quattro trattamenti annui specifici tesi a mantenere compatta e ben protetta la cute. Sempre molto importante l’impiego a casa di cosmetici che contengano le medesime sostanze di quelli che l’estetista usa in cabina.


Area zigomatica con intossinazione al secondo stadio

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La zona-test (a 40x) mostra uno zigomo verso la zona contorno occhi. Si notano, ben evidenti, le linee primarie (collagene), ma pressoché inesistenti le secondarie (elastina), con molte linee terziarie (disidratazione superficiale). L’immagine, nel suo insieme, dà un’impressione di “stropicciamento” e denuncia segni di senescenza cutanea, causata da mancanza di nutrimento con peggioramento dovuto da una intossinazione maggiore. In questo contesto sarà importante agire con una fase intensiva di almeno 4/6 sedute adottando protocolli specifici ad alta concentrazione di sostanze nutritive, per poi rallentare le frequenze di trattamento agendo in mantenimento dei risultati raggiunti. Soprattutto durante la fase intensiva sarà estremamente importante impiegare specifici cosmetici a casa con la continuità necessaria.


micro3

Il soggetto nella prima foto è reduce da iperpigmentazione dovuta all’esposizione non controllata e non protetta ai raggi solari, per lungo tempo. Dopo un ciclo di trattamenti composto da 6 sedute di un pool di principi attivi tra cui: alpha-idrossiacidi assieme all’acido lattobionico (gli unici ad averne un’azione schiarente, depigmentante senza creare ulteriore fotosensibilizzazione e danni permanenti ed irreversibili sulla struttura cutanea- l’acido glicolico ormai obsoleto e fortemente fotosensibilizzante), arbutina ed acido azelaico.

Nella seconda foto il soggetto è pronto per percorrere la fase di ripristino e rinforzo della parte esterna della pelle e con il proseguimento di un uso quotidiano di principi funzionali schiarenti e fortemente protettivi manterrà i risultati ottenuti.
In pratica, individuando con precisione le cause che determinano il problema, potendo anche dosare l’intensità e la frequenza dei trattamenti da effettuare, è possibile ottenere con maggior certezza e velocità i risultati che ci si aspetta.

Mihaela Manea

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