Viva l’uva! La mia risposta alle vostre domande sull’ampeloterapia

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Alcuni giorni orsono ho pubblicato un articolo con alcune informazioni relative alle speciali proprietà dell’uva per la bellezza della propria pelle. Nel pezzo accennavo all’ampeloterapia, più comunemente conosciuta come “cura dell’uva”. A sorpresa, mi sono giunte diverse mail in cui mi si chiedeva un approfondimento. Eccolo…

In che cosa consiste la cura dell’uva?
L’ampeloterapia ha il principale obiettivo di disintossicare, cioè di contribuire all’eliminazione delle tossine che si accumulano nel nostro organismo. È anche un metodo usato da diversi medici nutrizionisti per far dimagrire, ma anche per curare malattie specifiche. Non elenco tutte le sostanze contenute nell’uva in quanto già presentate nell’articolo precedente, ma sappi che sono così tante quelle necessarie al nostro organismo da far innalzare questo frutto a “razza eletta” dei nostri pasti. Se si aggiunge anche il fatto che i grassi sono quasi del tutto assenti e che le circa 60 calorie per ogni etto di frutto sono costituite da glucosio e fruttosio, cioè da zuccheri di facile e veloce assimilazione, allora… mangiamo uva il più possibile. C’ è però da precisare che questa portentosa cura non è per tutti e dovrebbe essere praticata solo da persone in buona salute e, soprattutto, dopo aver consultato il proprio medico. Se per esempio si è predisposti al diabete, problemi ai reni, ulcere, intestino irritabile, durante il ciclo mestruale, l’ampeloterapia è certamente sconsigliabile.

Come si segue generalmente la cura?
Innanzitutto è importante preparare l’organismo, per predisporlo al meglio, mangiando per uno/due giorni solo frutta e verdura, comunque alimenti di origine vegetale. A quel punto si inizia a consumare solo uva (molto ben pulita) con 500/700 gr il primo giorno, masticando bene e lentamente anche la buccia e i semi. Si aumenta la quantità giorno dopo giorno fino anche a 2500 gr, in associazione a grandi bevute di acqua naturale che favoriranno l’espulsione delle tossine. Per quanti giorni? Normalmente due/tre/quattro e, se più a lungo, ancor più sotto controllo medico. Il consiglio principale che mi sento di dare, da naturopata e biologa, è quello di non commettere l’errore del “fai da te” ma di parlarne prima con il vostro medico. Quel che è certo è che se il professionista vi darà via libera, avrete trovato un sistema validissimo e naturale per espellere buona parte delle diaboliche tossine che invadono il corpo. Anche sotto il profilo estetico, posso assicurare che ne avrete un meraviglioso giovamento. Ovviamente, si può rifare la cura ogni anno, a partire dalle prime vendemmie. Personalmente, l’ho provata due volte in passato e certamente ne ho tratto grande sollievo, mi sentivo più leggera, dinamica, perfino più gioiosa, ma devo anche confessare che in entrambi i casi, già alla fine del primo giorno di “solo uva” e dopo i due precedenti di… carote e altri ortaggi, mi vennero emicranie fortissime, certamente coerenti con un organismo che inizia a espellere “tonnellate” di tossine, ma insopportabili. Il medico mi consigliò un semplice rimedio, che era acqua a sorsi il più bollente possibile. Ciò mi diede un leggero sollievo, ma come alcuni che ne soffrono sanno bene, l’emicrania, quando è potente, ti fa passare la voglia di insistere, tossine o non tossine. Ci sono comunque anche sistemi parziali, per esempio, sostituire un pasto al giorno fino a che l’uva di stagione è reperibile (è diventato il mio metodo), oppure un giorno intero a settimana. Ecco, questa è la cura dell’uva. Ci si potrebbe sbizzarrire parlando delle proprietà di questo frutto ma non voglio allungare oltre questo testo. Parlando da estetista, so solamente che quando (ahimè, raramente) posso trattare una pelle con bassa quantità di tossine, dopo il trattamento mi esalto nel vedere la pelle così luminosa, reattiva, splendida.

Mihaela Manea

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